Io e Ernest by Guido Guerrera

Io e Ernest by Guido Guerrera

autore:Guido Guerrera [Guerrera, Guido]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fernanda Pivano; Ernest Hemingway; Venezia; Cuba; Guido Guerrera; Minerva.
editore: Minerva
pubblicato: 2019-01-09T14:30:00+00:00


Piove

nella piccola baia di Cojímar

Il vento spettina le palme

che guardano verso l’alto

cercando ancora il sole

E muove le barche verso terra,

come a proteggerle:

dovrà, fra pochi istanti,

trasformare l’Oceano

in un nemico

Il lontano orizzonte

un quadro antico

Neri avvoltoi sugli scogli

in selvaggio disordine

Dolci e forti i visi dei pescatori

chini sulle reti

– Vi è silenzio anche nel vento –

E palme e barche

e gli antichi occhi pieni di sale

guardano il mare…

L’ha scritta lei e la conosco a memoria. Sai, anche se passiamo un tempo interminabile a non vederci ci telefoniamo spesso, così le ho chiesto una foto da mettere davanti al telefono tutte le volte che si sentiamo e mi deprime parlare con davanti quel mostruoso coso nero invece del bel volto di lei. La chiamo due o tre volte alla settimana e Mary lo sa, ma sa anche che entrambe fanno parte della mia vita, come i miei occhi o le mie due braccia e che non troverei piacevole dover scegliere quale dei due farmi cavare o quale braccio farmi amputare.»

«Mary è proprio una donna straordinaria, Papa. E in più è una spregiudicata donna americana, assai diversa da noi italiani troppo cattolici nell’animo per essere liberi nelle questioni sentimentali. Non solo noi donne siamo gelose del nostro uomo, sentiamo che ci appartiene e che nessuno ce lo può portare via. è lo stesso senso della proprietà che manifesta Black Dog tutte le volte che fa la pipì intorno alla casa, o a ogni cosa che gli sembra sua. Non possiamo farci niente, troppo “pizza e spaghetti” per essere diversi. Quando Shakespeare ha pensato di raccontare la gelosia facendone un monumento tragico, non poteva che ambientarlo in Italia con tutti i difetti magnificati in un moro, cioè di un italiano dell’estremo sud. Così io non lo nego: sono gelosa di Adriana, perché sento che stando con lei mi appartieni un po’ di meno.»

«Piani diversi, figlia. Questo lo devi capire. Anche se il tuo posto è accanto a me, un posto di velluto rosso e oro che non è niente affatto uno strapuntino.»

Papa stava giocando d’astuzia come un buon matador sa fare agitando con arte la muleta davanti al toro sapendo di confonderlo a suo piacimento.

«Questo mi fa piacere, credimi. Eppure mi brucia un po’ sapere che c’è chi sta sulle ginocchia del re, condivide il suo trono e viene chiamata daughter, esattamente come fai con me. Quante figlie hai, Papa?»

«Siete belle, giovani e piene di passione e gioia. Come non amarvi, come non sentirvi mie figlie predilette. Poi in qualche caso il rapporto si fa più stretto, ma chi ha detto che io non sono leggermente deviato nel mio modo di concepire l’amore? Fantasie di vegliardo: solo pura, sciocca fantasia.»

«Ti va di raccontarmi come è cominciato tutto con Adriana?»

«Con una serie di scuse. Pioveva terribilmente ed ero in forte ritardo, ma la mia Buick azzurra doveva averle fatto enorme impressione. Facemmo un tratto di strada che riconobbi per esserci passato durante la guerra, “quella puttana della guerra”, mi scappò detto.

“Tutto ok”, mi disse. “Nessun problema.”

“Sa, ogni tanto mi esprimo come un vero soldataccio, non ci faccia caso.



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